Iva dovuta dal fornitore se la dichiarazione d’intento è falsa

Il cedente è tenuto al versamento dell’IVA sulle operazioni effettuate senza applicazione d’imposta in forza di dichiarazioni d’intento rivelatesi poi ideologicamente false, salvo che dimostri di aver adottato tutte le cautele proprie di un operatore onesto e mediamente accorto per poter escludere che le operazioni lo potessero rendere partecipe di una frode IVA.

È quanto ribadito dalla Corte di Cassazione, con la pronuncia n. 4593 di ieri.